In Puglia, la media delle pensioni lorde si attesta a 1.110 euro, con un forte divario tra generi: per le donne la pensione media è di 790 euro. Il gap rispetto alla media nazionale è notevole, con differenze di 200 euro per le donne e 150 euro per gli uomini. Questa situazione critica è stata esposta durante una manifestazione di protesta a Bari, guidata dal segretario generale della Cgil Pensionati Puglia.
Durante la manifestazione, che ha messo in luce le difficoltà economiche della popolazione anziana pugliese, è emersa la volontà di mobilitare l’intero Paese contro i provvedimenti economici dell’attuale Governo. Il segretario generale della Cgil Bari ha espresso la necessità di indire uno sciopero generale, e i leader nazionali della Cgil e della Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, hanno fissato per il 29 novembre la data della mobilitazione nazionale.
Un altro tema centrale della protesta riguarda i tagli alla sanità pubblica, che secondo il sindacato danneggiano in particolare le fasce di età più avanzate. Le lunghe liste d’attesa sono viste come il principale ostacolo all’accesso alle cure, un problema che colpisce soprattutto le famiglie con difficoltà economiche: ben l’8,4% delle famiglie pugliesi avrebbe rinunciato alle cure mediche a causa di questa situazione.
La protesta ha voluto, quindi, non solo portare all’attenzione del Governo la questione delle pensioni, ma anche la necessità di ripristinare servizi sanitari adeguati. La Cgil e la Uil sottolineano come la sanità e la previdenza sociale siano diritti fondamentali, con l’obiettivo di difendere il potere d’acquisto delle pensioni e la dignità degli anziani.
