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Una vittoria ambientale in Puglia: la revoca della concessione delle dune ai privati

Passo indietro della Regione Puglia riguardo la gestione delle proprie risorse naturali costiere

In una mossa che segna un importante punto di svolta per la tutela ambientale, la Regione Puglia ha compiuto un passo indietro riguardo la gestione delle proprie risorse naturali costiere, dimostrando un impegno rinnovato verso la conservazione del paesaggio e la biodiversità. La recente decisione di abrogare una norma che permetteva la concessione delle aree dunari ai privati è stata accolta con favore da diverse voci del settore ambientale e geologico, riflettendo una presa di coscienza collettiva sull’importanza di questi habitat.

La norma in questione, contenuta nell’articolo 66 della legge regionale 32 del 2022, autorizzava le concessioni private nelle aree dei cordoni dunari, aree precedentemente designate come tali nel quadro delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Paesaggistico Territoriale della Regione. L’abrogazione, frutto dell’emendamento presentato da Cristian Casili del Movimento 5 Stelle, è stata approvata dal Consiglio regionale con una votazione serrata, che ha visto 18 voti a favore e 17 contrari, sottolineando la divisione dell’assemblea su questa tematica sensibile.

Nonostante l’opposizione di alcuni, inclusa quella dell’assessore al demanio, Raffaele Piemontese, che aveva sottolineato come la norma fosse intesa più come un incentivo alla responsabilizzazione dei privati nella gestione di questi ambienti delicati, piuttosto che una licenza per interventi invasivi, la revoca ha trovato sostegno diffuso. In particolare, l’assessora all’Ambiente, Anna Grazia Maraschio, ha espresso grande soddisfazione per l’abrogazione, evidenziando come la decisione si allinei perfettamente con l’istituzione della giornata regionale della costa, e con l’impegno della sua assessorato nella tutela degli habitat costieri e dunali attraverso investimenti significativi in programmi di conservazione.

Questa visione è stata condivisa anche dal vicepresidente del consiglio regionale, Cristian Casili, il quale ha sottolineato l’importanza della tutela dei cordoni dunari, non solo come una priorità ambientale, ma anche come una responsabilità culturale e sociale verso il patrimonio paesaggistico della regione. L’approvazione dell’emendamento, secondo Casili, non solo protegge le coste pugliesi ma incoraggia anche una gestione più attenta e scientifica degli habitat dunali, attraverso la rinaturalizzazione e il ripristino delle specie vegetali autoctone.

Il plauso è arrivato anche dall’Ordine dei Geologi di Puglia, con la presidente Giovanna Amedei che ha evidenziato il valore del successo ottenuto nell’abrogazione della norma. Questa vittoria è vista come un passo cruciale per riconoscere, proteggere e valorizzare il ricco patrimonio paesaggistico, geologico e ecologico rappresentato dalle dune e dai cordoni dunali, aree essenziali per la biodiversità e la conservazione delle associazioni floro-vegetazionali e animali protetti.

La decisione di abrogare la norma sulle concessioni private delle aree dunari evidenzia un chiaro orientamento della Puglia verso una maggiore consapevolezza e responsabilità ambientale, ponendo le basi per un futuro in cui la conservazione del paesaggio e la biodiversità sono al centro delle politiche regionali.

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