Un gesto di speranza e solidarietà ha segnato oggi il ricordo del piccolo Angelo, il neonato tragicamente ritrovato morto il 2 gennaio scorso in una culla termica all’esterno della chiesa di San Giovanni Battista, nel quartiere Poggiofranco di Bari. Per commemorare la sua breve e dolorosa esistenza, questa mattina è stato organizzato un momento di preghiera al cimitero cittadino, dove il sindaco di Bari, insieme all’arcivescovo monsignor Giuseppe Satriano, ha piantato delle rose vicino alla sua lapide.
Un atto simbolico di comunità e speranza
Gli studenti della scuola ‘Clementina Perone’ di Bari hanno contribuito all’iniziativa, donando i semi da piantare. Il gesto, seppur semplice, ha un significato profondo: attraverso il simbolo della pianta che cresce, si vuole ricordare non solo il piccolo Angelo, ma anche l’importanza della memoria e della speranza per il futuro. Durante l’evento, il sindaco Leccese ha dichiarato sui social: “Oggi, insieme alle bambine e ai bambini delle scuole del quartiere, abbiamo piantato delle rose vicino alla lapide del piccolo Angelo, accompagnati dalle parole dell’arcivescovo Satriano. Un piccolo ma significativo gesto che ci aiuta a coltivare memoria e speranza, affinché tragedie come questa non si ripetano mai più.”
Il significato della memoria collettiva
In questo contesto, il sindaco ha sottolineato l’importanza di un impegno comune: “È nostro dovere, come comunità, unita, impegnarci a non lasciare indietro nessuno”, concludendo il suo messaggio con un invito a non dimenticare il piccolo Angelo e a vigilare affinché eventi simili non accadano più. La cerimonia, che ha visto la partecipazione di diverse famiglie e scuole locali, ha rafforzato il legame tra la comunità di Bari e il ricordo del piccolo Angelo, offrendo un momento di riflessione condivisa e di rinnovata speranza.
Un gesto di speranza per il futuro
La piantumazione delle rose, fatta simbolicamente accanto alla tomba del neonato, rappresenta un atto di speranza che, attraverso la crescita di una pianta, vuole sottolineare l’importanza della vita e della memoria collettiva. Non solo un ricordo, ma anche un impegno, quello di lavorare insieme per prevenire tragedie simili in futuro.