Sfida aperta per il rettorato del Politecnico di Bari, dove il prossimo 5 giugno si terranno le elezioni per designare il nuovo rettore. I protagonisti di questa competizione accademica sono Giuseppe Carbone, 53 anni, professore ordinario di Meccanica applicata alle macchine, e Umberto Fratino, 60 anni, professore ordinario di Costruzioni idrauliche, marittime e idrologia. Entrambi hanno esposto pubblicamente le loro visioni durante un confronto promosso da Snals Puglia, riportato da fonti stampa.
Durante l’incontro, Fratino ha posto l’accento sul concetto di “coraggio”, elemento che considera fondamentale per affrontare le sfide del futuro. Ha proposto l’istituzione di una governance allargata con una consulta intermedia che favorisca il dialogo tra gli organi direttivi e gli stakeholder principali, in primis i dipartimenti. Tra le sue priorità, una nuova conferenza di ateneo per superare l’attuale piano strategico, in scadenza nel 2026, con uno nuovo capace di affrontare le trasformazioni in arrivo. Fratino ha anche evidenziato come la futura amministrazione debba gestire gli effetti a lungo termine delle risorse straordinarie del Pnrr, ereditate dal periodo post-pandemico, in modo da lasciare un impatto tangibile sul territorio e sulla comunità accademica.
Carbone, dal canto suo, punta sul concetto di “comunità”. Il suo programma si fonda sulla valorizzazione delle persone e sulla costruzione di un ambiente universitario sereno e collaborativo, al fine di incrementare l’attrattività dell’ateneo. Ha proposto una nuova struttura organizzativa che si ispira al modello del Politecnico di Milano, introducendo 11 aree tematiche ciascuna guidata da un pro rettore e supportata da un massimo di quattro delegati. I gruppi tematici collaborerebbero con gli uffici amministrativi per sviluppare idee e realizzare progetti concreti. Tra le priorità indicate figurano didattica, ricerca, digitalizzazione, diritto allo studio, rapporti col territorio, internazionalizzazione e l’attenzione al polo universitario di Taranto.
Carbone ha inoltre sottolineato l’importanza dell’etica e della trasparenza nei comportamenti amministrativi, ritenendo fondamentali questi valori per garantire una gestione efficace e condivisa. La sua proposta mira a rompere con le consuetudini organizzative attuali, ridisegnando il modello di governance interna per migliorare il dialogo e la produttività.
Il dibattito tra i candidati ha offerto una panoramica chiara delle visioni strategiche per il futuro dell’istituzione. Da un lato l’innovazione strutturale e il lavoro per comunità di Carbone, dall’altro il disegno partecipativo e l’approccio coraggioso di Fratino. L’elezione rappresenta un momento decisivo per il Politecnico, chiamato a scegliere tra due modelli di leadership differenti ma entrambi orientati al cambiamento e all’adattamento ai nuovi scenari accademici e sociali.