Le condizioni del Centro Accoglienza Richiedenti Asilo (Cara) di Bari Palese continuano a sollevare polemiche, soprattutto dopo le recenti proteste scoppiate in città a seguito della morte di un migrante. La situazione del centro è al centro di una denuncia pubblica, accompagnata da un video diffuso sui social da Solidaria Bari, che ha riportato all’attenzione dell’opinione pubblica lo stato delle strutture e delle condizioni igieniche.
Nel filmato pubblicato sulla pagina Facebook di Solidaria Bari, vengono mostrate immagini che evidenziano gravi criticità nei bagni del Cara. Secondo quanto riportato dall’organizzazione, i residenti non possono accedere all’acqua calda e sono costretti a utilizzare servizi igienici che vengono puliti in modo irregolare e senza l’impiego di prodotti adeguati. La denuncia sottolinea inoltre che le strutture sanitarie del Cara sono insufficienti per il numero di ospiti attualmente presenti, aggravando la situazione di sovraffollamento. In alcune aree, si arriva al punto in cui otto adulti devono condividere un unico container, una condizione definita inaccettabile.
Solidaria, nel suo intervento, non risparmia critiche al sistema di gestione del Cara. “Queste condizioni sono vergognose”, si legge in una nota diffusa dall’associazione. La mancanza di manutenzione e di un’adeguata cura della struttura rappresenta, secondo l’organizzazione, un chiaro segnale dell’indifferenza delle istituzioni, sia a livello regionale che nazionale, nei confronti dei diritti e della dignità delle persone richiedenti asilo.
Un altro elemento centrale della denuncia è l’isolamento del centro rispetto al contesto cittadino. Il Cara di Bari Palese è descritto come un luogo separato dal resto della comunità, circondato da filo spinato e distante dal centro urbano. Solidaria accusa le istituzioni di voler mantenere il Cara in uno stato di segretezza, nascondendo le reali condizioni all’interno della struttura. La pubblicazione del video, secondo l’associazione, ha l’obiettivo di sfidare questa politica di opacità, portando alla luce ciò che le autorità preferirebbero non rendere pubblico.
Le critiche mosse da Solidaria si inseriscono in un contesto di crescente attenzione sulle politiche migratorie e sulle condizioni nei centri di accoglienza in Italia. L’associazione invita le istituzioni ad assumersi le proprie responsabilità e a intervenire per garantire condizioni di vita dignitose a chi risiede in queste strutture.