La protesta dei mercatali baresi si fa sentire in un momento già delicato, segnato dalla decisione di sospendere le aperture serali dei mercati rionali. La scelta, condivisa all’unanimità dagli operatori, arriva dopo un confronto con l’Assessorato allo Sviluppo locale. A determinare la rottura sono state le condizioni critiche in cui gli ambulanti si trovavano a lavorare durante i mesi estivi: stand montati nelle ore più calde, scarsa pulizia, illuminazione insufficiente e assenza di un presidio stabile delle forze dell’ordine.
Nel frattempo, la Fivag-Felsa-Cisl, sigla che rappresenta i venditori ambulanti, ha inviato una lettera al sindaco Vito Leccese e all’assessore allo Sviluppo locale Alessandro Petruzzelli, nella quale vengono elencate una serie di richieste volte a migliorare le condizioni economiche e operative degli operatori dei mercati rionali.
Tra le proposte principali c’è l’introduzione di una tariffa giornaliera per l’occupazione degli stalli, in alternativa al pagamento anticipato su base annuale. Questo modello, già in vigore in città come Torino, permetterebbe ai mercatali di affrontare i costi in modo più sostenibile, evitando esborsi consistenti una tantum. Secondo Paolo Gonnella, responsabile territoriale del sindacato, i costi annuali possono ammontare a diverse migliaia di euro, senza possibilità di rimborso se, per cause di forza maggiore, l’operatore non riesce a occupare lo stallo.
Un altro nodo critico è rappresentato dalle sanzioni: l’attuale regolamento comunale prevede una maggiorazione del 30% in caso di ritardo nel pagamento. I mercatali propongono una riduzione significativa della sanzione, che dovrebbe scendere al 5% se il pagamento viene effettuato entro l’anno successivo alla contestazione, analogamente a quanto previsto per le infrazioni legate alla sosta.
A complicare ulteriormente la situazione è la cosiddetta “spunta”, ovvero l’assegnazione temporanea degli stalli rimasti liberi. Gonnella evidenzia come la Polizia locale assegni tali posteggi ad altri operatori a tariffe ridotte, creando un sistema poco equo che penalizza chi lavora quotidianamente nei mercati.
Con una tariffazione giornaliera e più trasparente, si eviterebbero sprechi e si favorirebbe una gestione più equa degli spazi pubblici, sostiene il sindacato. Inoltre, il Comune disporrebbe di un quadro più aggiornato e puntuale, riducendo la necessità di accertamenti e contenziosi.