Il teatro Petruzzelli è stato il palcoscenico di una cerimonia ricca di significato, organizzata per celebrare i 100 anni dell’Università di Bari. L’apertura dell’anno accademico 2025/2026 ha segnato un momento cruciale per l’ateneo pugliese, che ha voluto onorare un secolo di storia con eventi, riconoscimenti e un tocco di grande spettacolo.
La cerimonia si è aperta con un omaggio artistico e simbolico: le maestose note della cantata Carmina Burana di Carl Orff, composte negli anni ’30, hanno dato inizio all’evento, seguite dalla proiezione di una scena emblematica del film 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick, “L’alba dell’uomo”. Quest’ultimo passaggio, carico di significato, ha fatto da sfondo alla presenza di numerosi accademici e professori giunti da tutto il Paese per assistere a questa occasione unica.
Riconoscimenti e ospiti di rilievo hanno caratterizzato il cuore della celebrazione. Il rettore Stefano Bronzini ha aperto la cerimonia con la consegna dei sigilli dell’Università a due illustri ex studenti, oggi figure di spicco nei rispettivi campi: Silvana Sciarra, ex presidente della Corte Costituzionale, e Vito Campese, professore di Medicina alla University of Southern California. Entrambi sono stati celebrati per le loro carriere straordinarie, simbolo dell’eccellenza formativa dell’ateneo barese.
Tra i premiati c’era anche il regista e drammaturgo Leo Muscato, originario di Martina Franca, che ha condiviso con il pubblico il racconto della sua carriera attraverso una rivisitazione ironica e disincantata degli “equivoci del curriculum”. Questo intervento, caratterizzato da toni leggeri e riflessivi, ha aggiunto un tocco personale alla solennità dell’evento.
Le proteste e la risposta della ministra Bernini hanno aggiunto una nota di attualità alla cerimonia. Mentre all’interno del teatro si celebrava il centenario, all’esterno si svolgevano manifestazioni studentesche organizzate da alcune associazioni. Anna Maria Bernini, ministra dell’Università e della Ricerca, presente all’evento, ha commentato le proteste definendole “politiche e sloganistiche”. Pur riconoscendo la legittimità delle manifestazioni, la ministra ha espresso perplessità sui contenuti, affermando di aver offerto ai manifestanti la possibilità di un confronto diretto, proposta che sarebbe stata rifiutata.
Un anniversario che guarda al futuro: con questa celebrazione, l’Università di Bari ha voluto non solo ricordare il proprio passato, ma anche gettare le basi per il futuro, sottolineando il ruolo cruciale della cultura e della formazione nel costruire una società migliore.