La città di Bari si trova nelle retrovie della graduatoria nazionale delle “città più naturali d’Italia”, secondo un’analisi condotta dalla nature tech 3Bee. L’indicatore utilizzato per stilare questa classifica è l’MSA_LU (Land Use dell’Abbondanza Media di Specie), un parametro che misura l’integrità della biodiversità locale. Bari ha ottenuto un punteggio di 0.5482, che la colloca lontana dalle prime posizioni. In cima alla classifica troviamo invece Isernia, con un indicatore di 0.920, seguita da Belluno (0.913) e Savona (0.908).
La piattaforma di 3Bee, su cui si basa la classifica, è stata sviluppata per monitorare l’impatto delle attività umane sulla biodiversità e sul clima, permettendo a municipalità, imprese e parchi di adottare strategie più sostenibili. Il sistema, integrato con dati satellitari forniti dall’Agenzia Spaziale Europea, offre un’analisi approfondita dei principali rischi ambientali. Questo progetto innovativo mira a migliorare la gestione del territorio attraverso l’uso di dati scientifici, fornendo alle amministrazioni uno strumento prezioso per preservare la biodiversità.
Tra le altre città pugliesi, Trani risulta la prima in classifica, piazzandosi al 36esimo posto con un indicatore pari a 0.763. Lecce segue da vicino al 38esimo posto con 0.756, mentre Andria si posiziona al 40esimo con 0.750. Taranto si trova più in basso, all’86esimo posto con 0.499, e Foggia occupa la terzultima posizione con un indicatore di 0.231.
La classifica è stata pubblicata in occasione della Giornata Mondiale dell’Habitat, sottolineando l’importanza di adottare strategie “Nature Positive” per preservare gli ecosistemi urbani. Il concetto di “Nature Positive” promosso da 3Bee punta a generare effetti positivi attivi sugli ecosistemi, dimostrando come l’integrazione di dati scientifici nelle decisioni locali possa aiutare a contrastare l’impatto negativo delle attività antropiche.
L’indice MSA, utilizzato da 3Bee, permette di confrontare l’abbondanza di specie in un’area influenzata dall’uomo con quella di un ambiente completamente naturale. Il valore varia da 0 a 1, dove 1 rappresenta una biodiversità intatta e 0 un’area completamente antropizzata. Questa metodologia offre una fotografia dettagliata dello stato di salute della biodiversità urbana in Italia, evidenziando come l’uso del suolo sia determinante per la preservazione o la perdita di specie.