Un nuovo episodio di violenza si è verificato all’interno del Pronto soccorso dell’Ospedale San Paolo di Bari, dove nella notte tra il 30 e il 31 marzo due infermieri sono stati aggrediti da un paziente con problematiche psichiatriche. L’uomo, giunto in codice arancione, è stato preso in carico regolarmente dal personale sanitario e sottoposto ai necessari accertamenti ematochimici. Nonostante l’assistenza prestata nei tempi previsti, l’aggressione si è consumata all’interno della struttura, sorprendendo il personale presente.
Secondo quanto comunicato dalla direzione generale della Asl di Bari, i due operatori coinvolti – un uomo e una donna – hanno riportato ferite di lieve entità, per le quali sono stati rispettivamente prescritti 5 e 8 giorni di prognosi. Il direttore generale Luigi Fruscio è intervenuto con un commento ufficiale, sottolineando la gravità dell’accaduto e l’imprevedibilità di simili comportamenti.
L’episodio riporta l’attenzione su un tema sempre più critico: la sicurezza del personale sanitario nelle strutture di emergenza. Gli ambienti ospedalieri, e in particolare i Pronto soccorso, sono sempre più spesso teatro di tensioni e aggressioni, in molti casi dovute a situazioni di disagio psichico o a stati alterati dei pazienti. Le misure attualmente in vigore sembrano non bastare più a garantire un ambiente di lavoro sicuro.
La direzione della Asl ha assicurato che saranno valutate ulteriori azioni preventive e correttive per contenere il rischio di aggressioni e rafforzare la protezione del personale. Intanto, l’episodio resta oggetto di analisi interna per comprendere se vi siano margini di miglioramento nella gestione dei casi psichiatrici in ambito emergenziale.