Il progetto internazionale denominato ‘Preserve’, avviato il 1° settembre 2024 e che proseguirà fino al 31 agosto 2027, mira a creare una piattaforma innovativa basata su big data e intelligenza artificiale per supportare le autorità di frontiera europee nel contrasto di varie forme di criminalità. Il progetto, finanziato con oltre 5 milioni di euro nell’ambito del programma Horizon 2021-2027 dell’Unione Europea, coinvolge l’Università di Bari con un’unità di ricerca guidata dal filosofo morale Antonio Carnevale e con la partecipazione delle professoresse Francesca Recchia Luciani e Marina Castellaneta.
Le attività del progetto hanno avuto inizio a Vigo, in Spagna, con l’obiettivo di sviluppare un sistema che monitori e analizzi i dati dei social network e dei database delle forze dell’ordine per identificare attività legate alla criminalità informatica, agli abusi sui minori, al terrorismo e ad altre minacce. Questa piattaforma utilizzerà tecnologie avanzate come l’apprendimento federato e l’analisi comportamentale (User and Entity Behavior Analytics – UEBA) per garantire un monitoraggio etico e rispettoso della privacy.
L’obiettivo principale del progetto ‘Preserve’ è quello di aiutare le autorità di polizia a identificare le comunità e gli individui coinvolti in attività criminali, permettendo loro di allocare in modo più efficiente le risorse. Questa innovativa piattaforma integrerà informazioni provenienti da diverse fonti, come social network e database della polizia, per analizzare dati spaziali e temporali legati a comportamenti sospetti.
L’Università di Bari, tramite la sua unità di ricerca, avrà un ruolo cruciale nel garantire che le tecnologie sviluppate siano etiche e conformi alle normative europee e agli standard internazionali. La partecipazione italiana punta a rendere le soluzioni proposte non solo all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, ma anche sostenibili e rispettose dei diritti individuali.