L’approccio diagnostico ecografico si afferma come strumento chiave nella gestione delle malattie infiammatorie croniche intestinali, grazie all’attivazione di un nuovo ambulatorio presso l’Ospedale della Murgia “Fabio Perinei” di Altamura. Il servizio è stato pensato per i pazienti seguiti nei tre ambulatori Mici dell’Asl Bari – nelle sedi dell’ospedale Di Venere, del San Paolo e dello stesso Perinei – con l’obiettivo di garantire diagnosi tempestive e controlli mirati, riducendo la necessità di ricorrere a esami più complessi e invasivi come la tomografia computerizzata (Tc) e la risonanza magnetica (Rm).
L’ecografia delle anse intestinali, metodica centrale del nuovo ambulatorio, offre una soluzione diagnostica precisa, sicura e facilmente accessibile. Questa tecnica sfrutta gli ultrasuoni per analizzare in maniera dinamica la parete intestinale, senza esporre il paziente a radiazioni. Il suo utilizzo consente di monitorare l’evoluzione della malattia nel tempo e modulare la terapia in base alla risposta clinica, il tutto con un esame ben tollerato, che richiede una preparazione minima e risulta ripetibile nel tempo.
La gestione del nuovo servizio è affidata alla dottoressa Eleonora Tricarico, radiologa con un percorso formativo specifico in ecografia intestinale, completato con un master presso l’Ospedale San Raffaele di Milano. Secondo la specialista, la metodica ecografica è particolarmente adatta a patologie croniche come la rettocolite ulcerosa e la malattia di Crohn, in quanto favorisce un rapporto di fiducia con il paziente e semplifica l’aderenza ai controlli regolari.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra la Radiologia dell’ospedale Perinei, diretta dalla dottoressa Teresa Popolizio, e il dottor Roberto Bringiotti, referente del progetto Mici dell’Asl Bari, con il sostegno dell’associazione Micro Italia Odv, presieduta da Vincenzo Florio. Il fine è alleggerire le liste di attesa per gli esami radiologici più complessi, riservandoli ai casi clinici che ne richiedono effettivamente l’utilizzo, ottimizzando così le risorse diagnostiche a disposizione.
Secondo i dati dei registri epidemiologici nazionali, le Mici colpiscono circa 300mila persone in Italia, di cui oltre 11mila solo in Puglia. Si tratta di patologie croniche, recidivanti e altamente invalidanti, che provocano sintomi come dolore addominale, diarrea persistente, perdita di peso e affaticamento, con impatti significativi sia sulla qualità della vita dei pazienti che sull’efficienza del sistema sanitario.
L’introduzione dell’ecografia intestinale come routine diagnostica rappresenta quindi un passo in avanti verso una medicina più personalizzata e centrata sul paziente, migliorando la gestione clinica e riducendo l’invasività degli esami di controllo.