Nonostante la presenza del West Nile virus, trasmesso da zanzare, le donazioni di sangue continuano senza interruzioni, con adeguati controlli per garantire la sicurezza di donatori e riceventi. Le strutture sanitarie adottano da tempo un sistema di sorveglianza epidemiologica rigorosa, attivo soprattutto nei mesi estivi, per prevenire qualunque rischio collegato a patogeni trasmissibili.
Ogni anno, con l’arrivo della stagione calda, il Ministero della Salute e il Centro Nazionale Sangue identificano le province considerate a rischio per il virus. In questi territori viene attivato un test di screening mirato per tutti i donatori che vi abbiano soggiornato anche per una sola notte, così da individuare tempestivamente eventuali infezioni e bloccare la trasfusione di sangue potenzialmente contaminato.
A chiarire la situazione è il dottor Angelo Ostuni, direttore del Centro Regionale Sangue della Puglia: “Non ci sono blocchi alle donazioni, ma solo un sistema di controllo efficace e collaudato. La rete trasfusionale italiana è preparata a gestire la situazione con la massima sicurezza”. Il medico sottolinea che l’attuale organizzazione è più che adeguata a prevenire il rischio di trasmissione del virus attraverso il sangue donato.
L’appello a donare rimane quindi più attuale che mai, soprattutto nei mesi estivi, quando le scorte calano a causa delle vacanze. Il sangue raccolto è indispensabile per trattare pazienti in terapia oncologica, soggetti politraumatizzati e persone che necessitano di trasfusioni croniche. Per questo, chi può è invitato a recarsi nei centri trasfusionali e contribuire a salvare vite umane.
La presenza del West Nile virus in alcune aree del Paese, dunque, non rappresenta un ostacolo alla donazione, ma ha portato a un potenziamento delle verifiche, già ampiamente consolidate nel sistema sanitario. Si tratta di una precauzione fondamentale, che consente di mantenere elevati standard di qualità e sicurezza.