Crollo palazzina a Bari, definito il perimetro dell’area sequestrata

Dopo il sopralluogo di inquirenti e tecnici, stabiliti i confini della zona interdetta. Alcuni residenti possono rientrare nelle loro abitazioni

È stata convalidata la perimetrazione dell’area sequestrata a seguito del crollo dell’edificio avvenuto il 5 marzo in via De Amicis, nel quartiere Carrassi di Bari. Dopo il sopralluogo effettuato nella mattinata da Procura e Comune, il provvedimento ha ristretto l’interdizione all’area dell’immobile collassato e alla parte pericolante ancora in piedi. Alcuni edifici vicini sono stati esclusi dal sequestro, ma le loro condizioni strutturali saranno monitorate attraverso specifiche ordinanze comunali.

Dai cinque condomini evacuati, solo i residenti del civico 22 di via Pinto hanno potuto far ritorno a casa. Negli altri stabili, invece, sarà necessario attendere ulteriori verifiche per garantire l’assenza di rischi. I tecnici del Comune, affiancati dai vigili del fuoco, stanno ispezionando le strutture coinvolte e, una volta esclusi eventuali pericoli, gli sfollati saranno autorizzati a rientrare progressivamente.

Durante il sopralluogo erano presenti il procuratore aggiunto Ciro Angelillis con la sostituta Silvia Curione, che guidano l’inchiesta sul crollo, il cui fascicolo attualmente è a carico di ignoti con l’ipotesi di reato di crollo colposo. Insieme a loro, hanno partecipato anche il professore universitario Antonello Salvatori, perito nominato dalla Procura, il direttore generale del Comune Davide Pellegrino, il comandante dei vigili urbani Michele Palumbo, tecnici comunali e dei vigili del fuoco, oltre a rappresentanti dell’Arpa.

Uno degli aspetti chiave dell’ispezione ha riguardato l’individuazione del perimetro della zona sequestrata per consentire il graduale rientro degli abitanti evacuati. Tuttavia, i tecnici hanno riscontrato che permangono condizioni di rischio a causa della parte della struttura ancora in piedi, ritenuta instabile e pericolante.

Al termine del sopralluogo, il procuratore Angelillis ha dichiarato che sono emerse due necessità principali: da un lato la sicurezza della zona circostante, di competenza del Comune, dall’altro l’esigenza investigativa legata al mantenimento del sequestro dell’area del crollo, sotto il controllo della Procura.

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