I vigili del fuoco hanno recentemente posizionato teli protettivi sulle macerie dell’edificio crollato in via De Amicis, per prevenire la dispersione di polveri a causa del vento. Oltre a questa misura di sicurezza, sono state coperte anche le transenne che delimitano l’area, per garantire un maggiore contenimento dei detriti.
Parallelamente, la Procura di Bari ha avviato un’inchiesta per crollo colposo, al momento contro ignoti. L’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Ciro Angelillis e dalla pm Silvia Curione, si concentra sulle cause del cedimento. Un elemento chiave dell’inchiesta riguarda le condizioni dello stabile, costruito negli anni Cinquanta e dichiarato inagibile dal Comune. Nel febbraio 2024, la palazzina era stata sgomberata, mentre i lavori di consolidamento – affidati alla ditta Dell’Aera costruzioni per circa 600mila euro – erano iniziati solo pochi giorni prima del crollo.
Sul fronte tecnico, la Procura ha nominato come consulente il professor Antonello Salvatori, docente dell’Università dell’Aquila, con esperienza nelle analisi di crolli edilizi. Salvatori aveva già studiato i danni dei terremoti dell’Aquila del 2009 e di Amatrice del 2016, oltre a un crollo avvenuto a Barletta nel 2011. In questo caso, il suo compito sarà quello di condurre una serie di analisi sui resti dell’edificio, esaminando materiali e punti di cedimento.
I resti della struttura saranno analizzati anche in laboratorio, con il prelievo di campioni di murature, travi e pilastri. Questo approfondimento servirà a ricostruire il meccanismo del collasso e a stabilire eventuali responsabilità. Contestualmente, proseguirà la rimozione delle macerie, operazione necessaria per valutare la possibilità di una demolizione controllata e per mettere in sicurezza le parti dell’edificio ancora pericolanti.