Importanti irregolarità sono state rilevate dalla guardia di finanza di Bari nel porto di Torre a Mare, durante un’operazione volta a garantire la corretta gestione delle aree demaniali marittime. Coordinata dal Reparto Operativo Aeronavale, l’attività ha coinvolto numerosi soggetti, tra cui imprese commerciali e cooperative di pesca, evidenziando violazioni significative delle norme paesaggistiche e tributarie.
L’intervento ha avuto ripercussioni economiche rilevanti, con contestazioni per oltre 230.000 euro a carico di operatori che, oltre ad occupare spazi senza titolo, non avevano provveduto alla regolare comunicazione per il versamento di imposte come Imu e Tari. Un comportamento che ha generato distorsioni della concorrenza, danneggiando chi rispetta le regole.
Durante i controlli, le fiamme gialle hanno riscontrato l’occupazione non autorizzata di tratti di mare e infrastrutture portuali da parte di più di cento imbarcazioni. Le operazioni hanno portato alla rimozione di sistemi di ormeggio abusivi posizionati sul fondale e allo sgombero di banchine e casotti da pesca, precedentemente utilizzati per il deposito illecito di materiali come galleggianti e reti.
In seguito all’intervento, sono stati raccolti e smaltiti circa sette tonnellate di rifiuti speciali, contribuendo a restituire l’intero porto alla libera fruizione dei cittadini, nel pieno rispetto delle norme ambientali e paesaggistiche. Il ripristino dell’ordine e della legalità rappresenta un beneficio diretto per la collettività e per il corretto utilizzo del patrimonio pubblico.
L’operazione condotta rientra nelle attività della guardia di finanza in qualità di “Polizia del Mare”, con il compito di presidiare costantemente il litorale e le acque della regione. Un’attività che si inserisce in un più ampio piano volto a tutelare le risorse naturali, la salute dei cittadini e l’economia sana, attraverso un’attenta vigilanza e il contrasto agli illeciti