Quattro individui con precedenti penali, ritenuti membri del clan Strisciuglio, sono stati arrestati a Bari in un’operazione della Polizia di Stato, dopo che il G.I.P. del Tribunale di Bari ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Gli arrestati sono accusati di estorsione e tentata estorsione nei confronti di venditori abusivi di fuochi pirotecnici nel quartiere Libertà e di detenzione e porto illegale di armi, utilizzate anche per scopi intimidatori.
L’inchiesta che ha portato agli arresti odierni ha origini in eventi avvenuti nel 2018. Gli investigatori hanno ricostruito una serie di scontri tra clan rivali, evidenziando come il clan Strisciuglio, attivo nel quartiere San Paolo, abbia cercato di espandere il proprio controllo sul quartiere Madonnella, un territorio storicamente dominato dal clan Palermiti. Questa espansione del clan Strisciuglio mirava a monopolizzare il traffico di stupefacenti nella zona, entrando in conflitto con il gruppo rivale.
Le tensioni tra i clan si sono intensificate, culminando nel duplice tentato omicidio di due membri del clan Palermiti nell’estate del 2018. Gli aggressori del clan Strisciuglio hanno tentato di eliminare gli esponenti rivali, ma una delle vittime è riuscita a sfuggire, mentre l’altra, ferita gravemente, è sopravvissuta grazie a un intervento chirurgico. La risposta del clan Palermiti a questo attacco non si è fatta attendere: pochi giorni dopo, Michele Walter Rafaschieri è stato ucciso e suo fratello gravemente ferito in un agguato nel quartiere Carbonara.
Le operazioni investigative si sono sviluppate in due filoni principali. Il primo ha portato, il 29 dicembre 2018, all’arresto di sei membri del clan Strisciuglio. Gli arrestati sono accusati di tentata estorsione nei confronti di un’agenzia di onoranze funebri e di aver esploso colpi di arma da fuoco contro la saracinesca di un circolo ricreativo. Questo filone di indagini ha evidenziato l’utilizzo delle armi da parte del clan come strumento di minaccia e controllo nei confronti di attività commerciali nel quartiere Libertà.
Il secondo filone è culminato con l’ordinanza cautelare eseguita nei confronti di altri quattro esponenti del clan Strisciuglio. Questi ultimi sono accusati di reati legati al traffico di stupefacenti e di estorsione nei confronti di commercianti abusivi, con l’aggravante mafiosa. Le attività di estorsione si rivolgevano principalmente ai venditori di fuochi pirotecnici nel periodo natalizio, ai quali venivano richieste somme di denaro in cambio di “protezione”. Inoltre, numerosi episodi di detenzione e porto illegale di armi da fuoco, utilizzate per intimidazioni anche nei confronti di altri clan, fanno parte dei capi di accusa.
La Direzione Distrettuale Antimafia, in collaborazione con la Squadra Mobile di Bari, ha lavorato per anni su questi casi, portando alla luce le dinamiche di controllo del territorio e la violenza esercitata dai clan mafiosi per mantenere il loro potere. Gli arresti odierni rappresentano un duro colpo per il clan Strisciuglio, colpito in uno dei suoi punti di forza: la capacità di controllo su zone strategiche per lo spaccio e le attività illecite.
Le accuse contro i quattro arrestati riguardano anche la detenzione di sostanze stupefacenti come cocaina, hashish e marijuana, destinate allo spaccio nelle aree sotto il loro controllo.