Bari, Marino nel pre Reggiana: “Se vinco il campionato qui potrei anche smettere”

Il tecnico biancorosso parla in conferenza stampa alla vigilia della sfida agli emiliani di Nesta

Pasquale Marino, allenatore del Bari, presenta la partita di domani contro la Reggiana. Questo uno stralcio delle sue dichiarazioni in conferenza stampa:

RIMONTE SUBITE – “Le rimonte sono quelle subite contro Ascoli e Feralpisalò, quando invece hai un solo gol di vantaggio qualche episodio può capitare. Dobbiamo eliminare quanto accaduto domenica, siamo in un momento di crescita, la squadra lotta meglio ed è più compatta rispetto a qualche mese fa, non ci aspettavamo di essere ripresi. I cambi? E’ una cosa normale che quando vinci 2-0 e vieni rimontato la soluzione siano le sostituzioni sbagliate. In realtà secondo me ci sono altri fattori da migliorare, ribadisco che dal 60′ in avanti abbiamo subito un rigore molto dubbio e un tiro rimpallato andato a finire sull’attaccante dell’Ascoli. Se guardiamo la partita, dobbiamo dire come stanno le cose e dopo i cambi fatti abbiamo subito pochissimo. Se fossimo stati surclassati, avrei ammesso di aver sbagliato i cambi”.

CAMBI DI ASCOLI – “Contro la Ternana avevo fatto lo stesso cambio e avevamo segnato il 3-0. Serve lavorare sulla testa, non possiamo pensare di gestire la partita per 70 minuti, la partita si era messa bene, dovevamo fare cose diverse. Quando ci muoviamo nei tempi giusti mettiamo in difficoltà tutti, dobbiamo farlo con più continuità. Siamo una squadra forte, dobbiamo essere consapevoli delle nostre possibilità, serve esserne convinti senza essere presuntuosi”.

REGGIANA – “Sono bravi nell’impostazione, se dai loro spazio di giocare ti possono mettere in difficoltà perché partono da dietro con i tre centrali che sono capaci di palleggiare. Sfruttano molto i trequartisti dietro la prima punta, se li facciamo ragionare troppo è normale che ci possano mettere in difficoltà con il possesso palla. Dobbiamo togliere loro dei riferimenti, servirà una ferocia agonistica importante in fase di non possesso. Non dobbiamo dimenticare mai la riaggressione e l’intensità sempre al massimo, alcuni piccoli dettagli fanno la differenza”.

IL SOGNO – “Se vinco il campionato a Bari potrei anche smettere, sarebbe il massimo per me. E’ una delle società più importanti tra quelle in cui ho allenato, è la piazza che porta più tifosi allo stadio tra quelle in cui sono stato. A Bari la gente ha fame di calcio”.

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