L’Università degli Studi di Bari Aldo Moro ha annunciato l’attivazione di un corridoio umanitario per l’accoglienza di ricercatori provenienti dalla Palestina, una decisione che si inserisce nel contesto delle azioni concrete avviate dall’Ateneo alla luce del prolungarsi del conflitto israelo-palestinese e delle sue conseguenze umanitarie.
La misura, approvata dal Senato accademico, rappresenta una risposta all’escalation della crisi iniziata nell’ottobre 2023. Secondo i dati dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha), sono quasi 60.000 le vittime, oltre 115.000 i feriti e più di 2 milioni gli sfollati, con un impattante tributo di vite soprattutto tra donne e bambini.
L’Ateneo barese ha deciso di tradurre la condanna istituzionale del conflitto in un gesto tangibile, offrendo una possibilità di studio, ricerca e sopravvivenza a chi, in Palestina, si trova privato di strutture universitarie funzionanti, sicurezza e accesso al sapere. Il progetto del corridoio umanitario sarà attuato attraverso l’attivazione di borse di ricerca e collaborazione scientifica riservate a studiosi palestinesi, in particolare a coloro che hanno dovuto interrompere percorsi accademici o attività universitarie a causa della guerra.
L’iniziativa è parte di un più ampio orientamento umanitario emerso dalla recente mozione del Senato accademico, in cui l’università aveva già espresso una ferma condanna nei confronti delle violazioni del diritto internazionale umanitario. L’apertura del corridoio segna ora un passo operativo nel sostegno alle vittime civili del conflitto, allineandosi a esperienze analoghe avviate da altri atenei europei e italiani.
“L’Università ha il dovere di essere luogo di accoglienza e conoscenza, soprattutto nei momenti in cui il sapere e i suoi custodi sono sotto attacco”, è il messaggio ribadito da più parti all’interno dell’Ateneo. Il progetto si svilupperà in collaborazione con enti internazionali e organizzazioni non governative impegnate in contesti di crisi, con un focus iniziale su giovani ricercatori e docenti in discipline scientifiche, mediche e umanistiche.