Allarme in Puglia: stop al corso per tecnici radiologi a Bari

L’assenza del percorso formativo mette a rischio i servizi diagnostici e spinge i futuri professionisti a emigrare fuori regione

La sospensione del corso di laurea per tecnici sanitari di radiologia medica all’Università di Bari, ormai ferma da due anni, sta generando gravi ripercussioni sul sistema sanitario pugliese. L’Ordine professionale dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica (Tsrm) di Bari-Taranto-Bat ha lanciato un appello urgente alle istituzioni accademiche e regionali per il ripristino del percorso formativo.

La situazione rischia di peggiorare rapidamente a causa dell’età avanzata di molti professionisti attualmente in servizio. Su circa 900 iscritti all’albo provinciale, ben 144 sono nati prima del 1963. Secondo Oscar Brazzo, presidente della Commissione d’Albo dei Tsrm di Bari-Taranto-Bat, oltre il 11% del personale potrebbe andare in pensione entro i prossimi 2-3 anni, e la percentuale salirebbe al 20% nel giro di cinque anni.

Al momento, l’unica alternativa disponibile in tutta la regione è il corso dell’Università di Foggia, con sede a Barletta, che offre solo 35 posti annuali. Una disponibilità ritenuta largamente insufficiente rispetto ai 110 posti indicati come necessari dal Ministero dell’Università e della Ricerca per coprire il fabbisogno formativo della Puglia.

L’assenza del corso barese ha provocato un’immediata delusione tra i giovani aspiranti tecnici, sorpresi nel non trovarlo tra le opzioni per l’ammissione alle professioni sanitarie. Molti di loro saranno costretti a iscriversi in altre regioni, affrontando costi elevati e difficoltà logistiche, con il rischio concreto di non fare ritorno a lavorare in Puglia una volta completata la formazione.

Il corso, precedentemente attivo anche presso il Policlinico di Bari, era considerato una colonna portante per la formazione di professionisti richiesti in modo crescente sia nel pubblico che nel privato. La sua chiusura, definita “silenziosa ma pesantissima” dal presidente dell’Ordine, Domenico Avezzano, sta già producendo effetti tangibili sul territorio.

Le conseguenze potrebbero diventare ancora più gravi con l’apertura di nuovi grandi ospedali e l’introduzione di tecnologie diagnostiche avanzate, come TAC e risonanze magnetiche, che potrebbero rimanere inutilizzate per carenza di personale qualificato. Anche le strutture sanitarie private stanno risentendo della progressiva diminuzione di tecnici, con molti neolaureati che trovano impiego fuori regione.

Per questo motivo, l’Ordine professionale rinnova il proprio appello all’Università di Bari e alle autorità regionali: “Riattivare al più presto il corso per tecnici radiologi è una responsabilità sociale”, ha sottolineato Avezzano, dichiarandosi disponibile a collaborare per individuare una soluzione concreta.

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

Il batterio individuato in un ulivo vicino alla complanare della statale 16. Sorveglianza su 500...
Roghi più complessi da domare per via di condizioni meteoclimatiche difficili. Aumenta l’uso dei mezzi...
Nel 2025/26 in Puglia entrerà in ruolo meno del 10% dei collaboratori scolastici, mentre il...

Altre notizie