Discariche abusive a Bari, sequestrate aree con 16mila tonnellate di rifiuti

Scoperti rifiuti speciali occultati in capannoni e una villa: danno ambientale milionario

Due aree del quartiere Santa Caterina e del lungomare di Bari sono state sequestrate dalla Guardia di Finanza dopo il ritrovamento di circa 16mila tonnellate di rifiuti speciali, abbandonati illegalmente in diverse strutture. L’operazione, condotta in sinergia con Arpa Puglia, ha permesso di accertare violazioni ambientali per un valore superiore a due milioni di euro, legate al mancato pagamento dell’ecotassa.

Nel dettaglio, i militari hanno ispezionato quattro capannoni e una villa privata, al cui interno erano stati occultati materiali pericolosi come solventi, vernici, dispositivi elettronici dismessi, detriti provenienti da demolizioni edili e persino veicoli abbandonati. Le indagini, coordinate dalla Procura di Bari, hanno portato al sequestro immediato degli immobili utilizzati come depositi abusivi.

L’intervento ha messo in luce un sistema organizzato di gestione illecita dei rifiuti, con gravi conseguenze sul piano ambientale e fiscale. L’ammontare delle sanzioni amministrative, calcolato sulla base della normativa regionale relativa all’ecotassa, supera i due milioni di euro, sottolineando l’impatto economico dell’inquinamento illegale.

Tre persone sono state segnalate all’Autorità Giudiziaria, ritenute responsabili del traffico e dello stoccaggio illecito dei materiali contaminanti. Le aree, situate in zone sensibili del territorio urbano e costiero, sono ora oggetto di approfonditi accertamenti tecnici per valutare il livello di contaminazione del suolo e l’eventuale presenza di sostanze pericolose per la salute pubblica.

Secondo quanto riferito dagli investigatori, le discariche non autorizzate erano attive da tempo e sfruttavano la difficoltà di controllo del territorio per smaltire illegalmente rifiuti provenienti da diverse attività produttive. Le operazioni di bonifica, coordinate dagli enti locali in collaborazione con l’Arpa, partiranno nelle prossime settimane.

La vicenda evidenzia la necessità di rafforzare i controlli ambientali nelle aree industriali e urbane, al fine di prevenire l’abbandono incontrollato dei rifiuti e garantire una gestione regolare e tracciabile dei materiali di scarto. Le forze dell’ordine proseguiranno con le verifiche per accertare eventuali collegamenti con altre attività illecite sul territorio regionale.

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