La mancanza di acqua in Puglia sta colpendo duramente le aziende agricole e gli allevamenti, generando conseguenze economiche e produttive rilevanti. Secondo Coldiretti Puglia, l’assenza di piogge e le difficoltà nell’approvvigionamento idrico stanno già compromettendo i trapianti autunno-vernini, con un calo stimato della produzione di ortaggi fino al 30% nei prossimi mesi.
Il problema non si limita al comparto orticolo. Nei pascoli la disponibilità di foraggio verde è drasticamente diminuita, costringendo gli allevatori a ricorrere all’acquisto di mangimi a costi elevati. Questa spesa aggiuntiva, unita alle difficoltà climatiche, ha determinato una riduzione della produzione di latte fino al 30% a causa dello stress da caldo e della scarsità d’acqua che colpiscono il bestiame.
In molte aree rurali, i pozzi artesiani sono in grave sofferenza, mentre quelli a falda superficiale stanno progressivamente prosciugandosi. Le aziende agricole, per cercare di salvare le coltivazioni, sono costrette a utilizzare l’irrigazione di soccorso, un sistema che comporta costi insostenibili a causa del caro gasolio necessario per estrarre l’acqua o trasportarla tramite autobotti.
Coldiretti Puglia sottolinea che la crisi idrica richiede interventi strutturali e immediati. Tra le priorità indicate ci sono il completamento e l’ammodernamento delle infrastrutture irrigue, la manutenzione straordinaria degli impianti collettivi e dei pozzi, la riqualificazione degli invasi esistenti e il miglioramento dell’efficienza delle reti di adduzione e scolo. Fondamentale, inoltre, il rinnovo degli accordi interregionali per garantire un approvvigionamento idrico costante.
L’associazione agricola avverte che, senza azioni rapide e coordinate, l’agricoltura pugliese rischia di subire perdite irreversibili, con gravi ripercussioni anche sull’economia e sull’occupazione del territorio.