Rallentamenti e cancellazioni sulla Bari-Pescara: disagi per i pendolari

Tra ritardi fino a 100 minuti e uno sciopero imminente, i viaggiatori affrontano una giornata complessa sulla rete ferroviaria adriatica

Viaggiatori bloccati, pendolari in difficoltà e numerosi disservizi: è il bilancio di una giornata complicata per la linea ferroviaria Bari-Pescara. A causare i problemi, un “inconveniente tecnico” all’altezza di Giovinazzo, che ha rallentato la circolazione a partire dalle ore 13 di giovedì 22 maggio. Sebbene il traffico sia stato ripristinato prima delle 15, le ripercussioni si sono fatte sentire con ritardi prolungati e cancellazioni di diversi convogli.

Le lamentele non si sono fatte attendere, soprattutto sui social, dove numerosi utenti hanno segnalato i disagi vissuti nel corso del pomeriggio. Secondo quanto riportato dalla sezione dedicata del sito ufficiale di Trenitalia, i treni Alta Velocità, Intercity e Regionali hanno subito rallentamenti fino a 100 minuti. In particolare, alcuni servizi regionali sono stati addirittura cancellati o hanno visto riduzioni di tratta.

I treni coinvolti con un tempo di percorrenza aumentato oltre i 60 minuti includono:

  • Frecciarossa 9511 da Milano Centrale (6:10) a Lecce (15:50)

  • Frecciarossa 9808 da Lecce (12:06) a Torino Porta Nuova (21:56)

  • Frecciarossa 8828 da Lecce (12:57) a Venezia Santa Lucia (22:09)

  • Intercity 703 da Roma Termini (7:28) a Taranto (15:18)

  • Intercity 614 da Lecce (11:54) a Milano Centrale (0:00)

Nel frattempo, si annuncia una nuova difficoltà per i viaggiatori: uno sciopero nazionale del comparto ferroviario proclamato per domani, venerdì 23 maggio. Le sigle Usb e Sgb hanno indetto l’astensione dal lavoro per l’intera giornata, con motivazioni che riguardano il rinnovo del contratto, salari più equi, migliori condizioni di lavoro e una maggiore tutela in materia di salute e sicurezza.

Nonostante lo sciopero, saranno garantite alcune fasce orarie: i treni continueranno a circolare regolarmente tra le 6 e le 9 del mattino e tra le 18 e le 21, in ottemperanza alle normative vigenti sui servizi minimi garantiti.

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