La sentenza emessa dal Tribunale di Bari, ha stabilito che per dimostrare l’intermediazione nei punti vendita di ricariche online (Pvr), è necessario evidenziare la presenza fisica di clienti che scommettono o la trasmissione effettiva di denaro. Tale decisione, basata su una rigorosa interpretazione giuridica, ha portato all’assoluzione del proprietario di un esercizio collegato al concessionario OIA Services LTD e al marchio Betaland. L’avvocato Emanuela Ruggiero, fondatrice dello Studio legale Sisto Ruggiero Advisors che ha rappresentato l’imputato, ha sottolineato che questa sentenza rafforza un orientamento giurisprudenziale sempre più consolidato.
Per configurare l’intermediazione illecita, è necessario dimostrare l’effettiva attività di scommessa con la complicità del titolare del Pvr. La presenza di computer nel locale non intensifica di per sé il quadro indiziario, a meno che non sia dimostrata una struttura organizzata per la raccolta di scommesse. L’avvocato Ruggiero ha evidenziato che, secondo il Tar del Lazio, la disposizione di apparecchiature informatiche con libero accesso a Internet non configura una violazione se non utilizzate specificatamente per le scommesse preimpostate o preindirizzate.
La sentenza del Tribunale di Bari acquisisce particolare importanza in vista del riordino del gioco online e dei futuri bandi per il gioco a distanza. L’avvocato ha messo in luce la necessità di una precisa delimitazione delle applicazioni del decreto “Balduzzi”, al fine di evitare contenziosi prolungati e onerosi, sottolineando come tali contese continuino ad assorbire risorse preziose per l’amministrazione della giustizia.
Questa sentenza non solo chiarisce importanti aspetti della regolamentazione del gioco online, ma invita anche a una riflessione più ampia sulle politiche di regolamentazione, essenziali per garantire un equilibrio tra innovazione tecnologica e responsabilità legale. La conferma di tali sentenze potrebbe segnare un punto di svolta nella gestione delle normative legate ai giochi a distanza in Italia.
