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Linea Adriatica: dal pomeriggio del 19 aprile la circolazione dei treni tornerà alla normalità

I lavori, svolti dalla Rete Ferroviaria Italiana (RFI), parte del Polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane, sono stati completati

Dopo due settimane di intensi lavori di rinnovamento, la circolazione dei treni lungo la linea Adriatica, specificatamente tra Pescara e Foggia, è pronta a tornare alla normalità a partire dal pomeriggio del 19 aprile. I lavori, svolti dalla Rete Ferroviaria Italiana (RFI), parte del Polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane, hanno comportato significativi miglioramenti infrastrutturali e tecnologici.

Dettagli degli Interventi

Un focus importante è stato posto sulla Galleria San Giovanni in Abruzzo, dove è stato implementato un nuovo sistema di drenaggio chiamato Water Drain System. Questo sistema permetterà di gestire meglio le acque meteoriche, incrementando così l’affidabilità della linea ferroviaria. Parallelamente, sono stati effettuati lavori sulla tratta fra Ripalta e Lesina, in Puglia, dove sono state costruite opere idrauliche essenziali per il futuro raddoppio della linea.

Nel Molise, presso la stazione di Campomarino, sono stati eseguiti lavori che prevedono l’estensione del binario di incrocio fino a 750 metri, un miglioramento che favorirà lo sviluppo del traffico merci lungo la direttrice Adriatica. Allo stesso tempo, la stazione di Foggia ha visto sostituzioni di deviatoi e altri lavori preliminari per l’installazione di un nuovo Apparato Centrale Computerizzato (ACC).

Inoltre, in Abruzzo, tra Fossacesia e Vasto San Salvo, si sono svolti lavori di ammodernamento tecnologico nelle gallerie Diavolo, San Donato, Vasto e Sinello, tutti preparatori all’installazione dell’Apparato Centrale Computerizzato Multistazione (ACCM). Sono stati anche condotti interventi di potenziamento e manutenzione lungo tratti compresi tra Falconara ed Ancona, Varano e Loreto, e nelle stazioni di Cattolica, Giulianova, Ortona e Foggia.

Impatto e Risorse Investite

Gli interventi hanno coinvolto più di 250 tecnici di RFI e di imprese appaltatrici, con un investimento totale di circa 260 milioni di euro. Di questi, 100 milioni provengono dai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), sottolineando l’importanza strategica di questi lavori per il miglioramento della rete ferroviaria italiana.

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