Il fenomeno degli “amministratori sotto tiro” continua a manifestarsi con intensità in Italia, colpendo duramente anche la Puglia, che si posiziona al quarto posto a livello nazionale per il numero di atti intimidatori nei confronti di amministratori locali. L’ultima ricerca di ‘Avviso Pubblico-Enti locali e Regioni contro mafie e corruzione’ evidenzia 32 casi di intimidazione in Puglia nel 2023, segnando una diminuzione del 33% rispetto al 2022, ma sottolineando una persistente problematica di violenza.

Dal 2010 al 2023, la regione ha registrato 653 atti intimidatori, con Foggia che emerge particolarmente critica, avendo il maggior numero di casi quest’anno dopo Cosenza, Napoli e Palermo. In totale, il 58% dei Comuni pugliesi ha subito intimidazioni, la percentuale più alta in Italia, con Lecce in testa per il numero di enti locali coinvolti.

Il rapporto annuale sottolinea come i 315 episodi registrati a livello nazionale nel 2023 dimostrino una realtà allarmante, in cui la violenza fisica, gli incendi e gli attentati dinamitardi sono diventati, in alcune aree, una forma quasi “ordinaria” di interazione con le istituzioni. Roberto Montà, presidente di Avviso Pubblico, ha evidenziato la necessità di una maggiore attenzione legislativa a questo fenomeno, soprattutto nei luoghi con una forte presenza criminale e frequenti scioglimenti dei Comuni.

Pierpaolo D’Arienzo, coordinatore regionale di Avviso Pubblico e Sindaco del Comune di Monte Sant’Angelo, ha enfatizzato l’importanza del rapporto come strumento di consapevolezza sulla pericolosità del ruolo degli amministratori, segnalando che anche le candidature a cariche pubbliche sono spesso bersaglio di minacce. Con l’approssimarsi delle elezioni di giugno, che vedranno il voto del 47% dei Comuni italiani, D’Arienzo ha chiesto un impegno rinnovato nella protezione degli amministratori, particolarmente nei comuni medio-piccoli dove l’isolamento e la mancanza di attenzione mediatica possono aggravare la situazione.