Paolo Pate, fino a poco tempo fa presidente dell’AMIU, l’ente responsabile della gestione dell’igiene pubblica nei Comuni di Bari e Foggia, ha deciso di dimettersi dalla sua posizione. Questa decisione arriva dopo il suo rinvio a giudizio per il reato di “false comunicazioni sociali”, come previsto dall’articolo 2621 del codice civile. Pate è accusato di aver agito in concorso con i fratelli Cavallari, Alceste e Marco, in qualità di commercialista intermediario, per la trasmissione di documenti relativi a cessioni di quote di società a responsabilità limitata, avvenute tra febbraio e aprile del 2018.

L’accusa sostiene che le operazioni documentate fossero in realtà inesistenti o alterate, cosa che Pate ha sempre negato. Durante l’udienza preliminare del 16 aprile 2024, il Pubblico Ministero ha addirittura proposto di non procedere contro di lui, data l’assenza di prove su un suo diretto coinvolgimento nei fatti contestati. Tuttavia, il giudice per le indagini preliminari ha deciso di mandare il caso a processo, spingendo Pate a dimettersi per poter meglio preparare la sua difesa.

Nel comunicare la sua decisione al sindaco di Bari, Antonio Decaro, Pate ha esposto la sua serenità di fronte alle accuse, ribadendo la sua convinzione di poter dimostrare la propria estraneità ai fatti. Ha inoltre sottolineato come un altro giudice civile abbia già valutato positivamente le sue azioni in un contesto correlato, rafforzando la sua posizione di non colpevolezza. Con le dimissioni, Pate intende dedicarsi completamente alla sua difesa, sperando che il processo chiarisca la sua posizione una volta per tutte.