Una recente ricerca pubblicata sulla rivista “Molecular Psychiatry”, parte del gruppo editoriale Nature, ha evidenziato nuove prospettive sulla schizofrenia, concentrandosi sulle differenze di genere nei meccanismi genetici che influenzano i sintomi cognitivi della malattia. Questo studio interdisciplinare ha visto un significativo contributo da parte di ricercatori dell’Università di Bari Aldo Moro, insieme ai colleghi dell’Università di Catania e dell’Università di Padova.
I risultati dello studio aprono la strada a potenziali terapie personalizzate, grazie alla comprensione più approfondita del ruolo che il sesso gioca nei meccanismi molecolari della schizofrenia. In particolare, i ricercatori hanno esaminato come le differenze tra maschi e femmine possano influenzare l’insorgenza e la gestione dei sintomi cognitivi, che affliggono oltre l’80% dei pazienti e rappresentano una delle principali sfide nella loro vita quotidiana. Questi sintomi, che includono problemi di memoria, attenzione e funzioni esecutive, sono particolarmente debilitanti e tendono a persistere anche in periodi di remissione, mostrando una scarsa risposta ai trattamenti farmacologici tradizionali.