All’esterno del palazzo di giustizia di via Dioguardi, un gruppo di circa venti persone, armato di bandiere — tra cui quella dell’Anpi — ha manifestato il proprio supporto a Luciano Canfora con un applauso caloroso. L’accoglienza dei manifestanti si è verificata proprio mentre l’imputato faceva il suo ingresso in tribunale, dove si sta decidendo il suo futuro giuridico.
Il nucleo della controversia giudiziaria
I fatti centrali del procedimento risalgono al 11 aprile 2022, in un contesto politico molto diverso dall’attuale. Giorgia Meloni, allora membro dell’opposizione e non ancora presidente del Consiglio, venne descritta in termini molto duri da Canfora durante un convegno al liceo Fermi di Bari. Le parole usate furono “neonazista nell’anima”, oltre a definirla “una poveretta” e “una mentecatta pericolosissima”. Queste affermazioni hanno spinto Meloni a querelare il professore emerito dell’Università di Bari.
La posizione legale della Procura di Bari
La Procura di Bari, rappresentata dal procuratore aggiunto Giuseppe Maralfa e dal sostituto Giuseppe Dentamaro, ha formalizzato la richiesta di rinvio a giudizio per Canfora, accusato di diffamazione aggravata nei confronti della premier Giorgia Meloni. Questa mossa processuale è stata confermata dopo un’udienza pre-dibattimentale che si è tenuta proprio questa mattina, evidenziando la serietà con cui la Procura sta trattando il caso.
Le difese dell’accusato
Dall’altra parte, Michele Laforgia, avvocato di Canfora, ha chiesto il proscioglimento del suo assistito su basi diverse: mancanza di fondamento del fatto, assenza di configurazione del reato o, in alternativa, la non punibilità per esercizio del diritto di critica politica. Queste argomentazioni sono cruciali per la difesa, puntando a dimostrare che le dichiarazioni di Canfora rientrano nella libertà di espressione garantita dal contesto politico.
La reazione di Giorgia Meloni
Nel corso del processo, Giorgia Meloni ha deciso di costituirsi parte civile, sebbene non abbia ancora avanzato richieste di risarcimento danni. La sua decisione di partecipare attivamente al processo sottolinea la gravità delle accuse e l’impatto delle parole di Canfora sul suo onore e immagine politica.
Il supporto comunitario a Canfora
La figura di Canfora non è sola in questa vicenda: circa trenta associazioni e organizzazioni, insieme a oltre duecentocinquanta cittadini, hanno manifestato la loro solidarietà attraverso un appello pubblico. Tra i firmatari figurano sei comitati provinciali dell’Anpi pugliese, l’Arci Puglia e Bari-Bat, la Cgil Puglia, e altre entità significative della società civile e del panorama politico-culturale.