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Invasione di prodotti agroalimentari stranieri in Puglia: Un allarme per l’agroalimentare italiano

Coldiretti Puglia svela un aumento del 74% nelle importazioni agroalimentari negli ultimi 10 anni, esprimendo preoccupazione per le produzioni locali.

L’allarme lanciato da Coldiretti Puglia ha gettato una nuova luce sulla problematica delle importazioni agroalimentari in Italia, segnalando un’incremento considerevole dell’ingresso di cibo straniero in Puglia. Secondo i dati Coeweb Istat, in dieci anni, si registra un aumento del 74% nelle importazioni di prodotti agricoli e agroalimentari nella regione. Recentemente, le forze dell’ordine hanno intercettato un tir carico di pane congelato dalla Repubblica Ceca destinato ad Altamura, celebre per il suo pane DOP, rafforzando le preoccupazioni di Coldiretti.

Prodotti importati: molti provengono da paesi con standard di sicurezza alimentare e ambientale differenti, suscitando dubbi sulla loro qualità e sui metodi di produzione. Coldiretti Puglia denuncia un attacco al patrimonio agroalimentare italiano, aggravato dal calo della produzione agricola nazionale e da un crescente deficit alimentare. L’Italia oggi produce solo una percentuale del proprio fabbisogno di grano tenero, mais, carne bovina, grano duro per la pasta, orzo, carne di maiale, salumi, carne di capra e pecora, mentre per latte e formaggi l’autoapprovvigionamento raggiunge l’84%.

Coldiretti Puglia sottolinea come questo fenomeno rappresenti una concorrenza sleale per le produzioni locali e minacci i redditi degli agricoltori. In particolare, il grano turco e quello canadese trattato con glifosato hanno provocato un crollo dei prezzi del frumento pugliese. Nel 2023, le importazioni di grano russo e turco sono aumentate drasticamente, con un impatto negativo sui prezzi e sulla sostenibilità delle aziende agricole italiane.

Anche gli arrivi di frutta e verdura sono in aumento. Si registra un incremento del 39% nelle importazioni di patate, con un boom di prodotti egiziani. Anche le arance egiziane e le nocciole turche sollevano preoccupazioni a causa di normative di sicurezza differenti.

Coldiretti evidenzia che i prodotti agroalimentari stranieri presentano un rischio maggiore per la salute rispetto ai prodotti italiani, con un numero maggiore di irregolarità nei residui chimici.

 

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