La nave umanitaria Sos Humanity 1 sta facendo rotta verso il porto di Bari, assegnato, dalle autorità italiane, come punto di sbarco dopo un’operazione di soccorso condotta lo scorso fine settimana nel Mediterraneo centrale. A bordo si trovano oltre cento persone, salvate da due imbarcazioni precarie.
Secondo quanto riferito dall’organizzazione umanitaria Sos Humanity, i migranti si trovavano su due natanti definiti “inadatti alla navigazione”, senza alcun giubbotto di salvataggio. La situazione a bordo era critica al momento dell’intervento, con rischi evidenti per l’incolumità dei passeggeri.
Durante le operazioni di soccorso, almeno una persona è stata evacuata per motivi sanitari e trasferita in una struttura ospedaliera per ricevere cure urgenti. Non sono stati forniti ulteriori dettagli sulle condizioni mediche del naufrago evacuato.
La decisione di assegnare il porto di Bari come destinazione finale ha sollevato osservazioni da parte di associazioni e attivisti, poichè la tratta, risultava particolarmente lunga per una nave che trasporta persone vulnerabili e spesso bisognose di cure, riposo e assistenza psicologica.
La Sos Humanity 1 rappresenta una delle poche navi civili attive in missioni di soccorso nel Mediterraneo centrale, una zona dove il flusso migratorio resta costante e particolarmente pericoloso a causa dell’assenza di missioni coordinate di ricerca e salvataggio.
Le ONG denunciano da tempo le difficoltà nell’assegnazione dei porti sicuri, soprattutto quando, come in questo caso, vengono scelti porti molto distanti, con conseguenti ritardi nello sbarco e aumento del rischio sanitario a bordo.
La nave è attesa nel porto di Bari nei prossimi giorni, dove sarà accolto il gruppo di migranti per l’identificazione, le prime cure e l’avvio dell’iter di accoglienza previsto dalla normativa italiana.