In un contesto politico recentemente scosso da indagini giudiziarie che hanno portato alla luce pratiche discutibili, il Movimento Cinque Stelle (M5S) ha preso una decisione significativa in Puglia. Durante una conferenza stampa densa di partecipanti tenutasi presso la sede del Consiglio regionale di Puglia in via Gentile a Bari, Giuseppe Conte, leader del M5S, ha annunciato l’uscita del movimento dalla coalizione di governo che supporta il presidente Michele Emiliano. Questo atto ha segnato un momento cruciale, evidenziando la volontà del movimento di segnalare una rottura netta con un sistema politico che, secondo loro, necessita di una riforma profonda.
La decisione segue vicende turbolente, come le dimissioni dell’assessora regionale ai Trasporti, Anita Maurodinoia, e l’arresto di Alfonsino Pisicchio, tra gli altri, che hanno messo in evidenza la necessità di una “pulizia” nel panorama politico locale. Conte, assieme ad altri rappresentanti del M5S, ha espresso l’esigenza di una “fortissima scossa” che possa rinnovare le fondamenta della politica regionale, rinunciando così a posizioni di prestigio come la vicepresidenza del Consiglio e altre deleghe significative.
Nello specifico, personaggi chiave come Rosa Barone, assessora al Welfare, Grazia Di Bari, consigliera alla Cultura, e Cristian Casili, vicepresidente del Consiglio regionale, hanno dimostrato la loro solidarietà con questo gesto di cambiamento, ritirandosi dai loro incarichi. Questo passo è stato supportato dal coordinamento nazionale e regionale del movimento, sotto la guida rispettivamente di Mario Turco e Leonardo Donno.
Il M5S, noto per la sua lotta contro la corruzione e la politica clientelare, ha messo in luce come le recenti vicende giudiziarie abbiano rivelato un sistema di favoritismi e affari illeciti profondamente radicati, che si estendono ben oltre la regione di Puglia. La ferma opposizione del movimento a pratiche di questo tipo riflette il loro impegno a promuovere una politica basata su legalità e trasparenza.
In risposta a queste sfide, Conte ha annunciato l’introduzione di un “patto per la legalità”, un protocollo dettagliato destinato a instaurare un monitoraggio capillare che coinvolga eletti, cariche politiche, dipendenti e collaboratori esterni. L’obiettivo è di garantire criteri di nomina e azione amministrativa che rispettino pienamente i principi di legalità. Questo nucleo ispettivo rappresenta un passo avanti significativo per la Puglia e potrebbe servire da modello per altre regioni italiane.
Nonostante la critica situazione, Conte ha riconosciuto il legame politico e gli obiettivi condivisi con il presidente Emiliano, evidenziando temi come il welfare, la giustizia sociale e ambientale come aree di comune interesse.