Una cittadina di Terlizzi, vittima di una frode online tramite bonifico istantaneo, ha ottenuto un rimborso di 9mila euro dall’Arbitro bancario finanziario (Abf). La decisione, pubblicata nei giorni scorsi, ha stabilito la “responsabilità concorrente della banca”, colpevole di non aver adottato misure adeguate a prevenire la truffa, nonostante alcuni segnali critici.
La donna aveva ricevuto un SMS apparentemente proveniente dalla sua banca, in cui si segnalava un pagamento non autorizzato di 945 euro, con l’indicazione di contattare un numero per ricevere assistenza. Dopo numerosi tentativi falliti di ottenere chiarimenti dal servizio clienti, compresi i canali ufficiali via app e chat, la cliente è stata indirizzata a un numero verde che risultava inattivo, fino a ricevere una telefonata da un presunto operatore antifrode.
L’interlocutore, presentandosi come dipendente della banca, l’ha guidata in una procedura che avrebbe dovuto bloccare il conto. In realtà, le indicazioni fornite hanno permesso al truffatore di autorizzare un bonifico istantaneo da 9.000 euro, sottraendo l’intera somma dal conto.
Secondo quanto emerso in sede arbitrale, la banca non ha attivato alcun sistema di sicurezza in grado di rilevare la natura anomala della transazione. L’Arbitro ha evidenziato l’assenza di alert efficaci, l’impossibilità per la cliente di contattare l’assistenza e la vulnerabilità dei sistemi bancari rispetto ai tentativi di phishing telefonico.
Alla luce di queste considerazioni, l’Abf ha ritenuto che l’istituto di credito non abbia tutelato adeguatamente la cliente, contribuendo alla riuscita della truffa. Il rimborso, pari all’intera somma sottratta, rappresenta un segnale importante nel riconoscere la corresponsabilità delle banche nella protezione dei conti correnti digitali, soprattutto in un contesto in cui le frodi informatiche sono sempre più sofisticate e frequenti.