Sindrome metabolica e colesterolo: il nuovo studio Uniba svela i benefici di una pasta innovativa

Un innovativo studio clinico dimostra come un nuovo tipo di pasta possa ridurre il colesterolo nei pazienti con sindrome metabolica

Un recente studio clinico condotto dall’Università di Bari ha portato alla luce risultati sorprendenti riguardo un nuovo tipo di pasta, progettata per ridurre il colesterolo nei pazienti con sindrome metabolica. La ricerca, pubblicata sulla prestigiosa rivista European Psychiatry, ha dimostrato che questo alimento sperimentale potrebbe contribuire a migliorare il profilo lipidico, in particolare abbassando il colesterolo cattivo (colesterolo non-HDL), spesso elevato in pazienti con disturbi metabolici.

La collaborazione interdisciplinare dietro la ricerca

Lo studio è stato coordinato dal professor Antonio Rampino, docente del Dipartimento di Biomedicina Traslazionale e Neuroscienze dell’Università di Bari, in collaborazione con il professor Alessandro Bertolino e il professor Piero Portincasa. La ricerca ha coinvolto anche il dottor Enrico D’Ambrosio, il quale ha firmato l’articolo come primo autore. Questo lavoro ha rappresentato un esempio paradigmatico della collaborazione tra più dipartimenti, come quello di Medicina di Precisione e Area Jonica, nell’ambito della medicina nutrizionale.

I risultati dello studio

Il trial clinico ha coinvolto 300 partecipanti con sindrome metabolica, tra cui pazienti che avevano sviluppato questa condizione a causa dell’uso di farmaci psichiatrici. I partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi, uno dei quali ha assunto la pasta sperimentale per tre mesi. I risultati, pubblicati su European Psychiatry, hanno evidenziato una significativa riduzione del colesterolo non-HDL nei soggetti trattati con il nuovo tipo di pasta.

Approccio innovativo e implicazioni cliniche

L’approccio utilizzato nello studio non si è limitato alla somministrazione del prodotto, ma ha anche integrato esperimenti in vitro su cellule epatiche, dimostrando che la miscela usata per produrre la pasta era in grado di ridurre la dimensione e il numero delle gocce lipidiche accumulate nelle cellule del fegato, effetto spesso riscontrato in pazienti trattati con farmaci psichiatrici.

Questo risultato apre nuove prospettive per il trattamento della sindrome metabolica, suggerendo che approcci nutrizionali innovativi potrebbero essere una parte fondamentale della gestione di tale condizione, particolarmente per chi è costretto a fare uso di farmaci che influenzano negativamente i parametri metabolici.

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