La Puglia è in ginocchio per la siccità e l’avvio della stagione irrigua è ancora bloccato. A lanciare un nuovo grido d’allarme è Coldiretti, che denuncia una situazione ormai al limite in gran parte del territorio regionale, con dighe vuote nel Foggiano e nel Barese, e impianti obsoleti e non funzionanti in provincia di Taranto.
“I campi sono a secco e gli agricoltori non possono irrigare,” afferma Savino Muraglia Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia, spiegando che l’intera campagna agricola è appesa a un filo, con gravi rischi per le produzioni locali e gli investimenti futuri. La questione sarà posta al centro del tavolo regionale di crisi idrica convocato per il 21 maggio dall’assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia, dove l’associazione presenterà proposte operative per fronteggiare l’emergenza.
Coldiretti sottolinea come gran parte dell’acqua piovana continui a finire inutilizzata in mare, attraversando i 230mila chilometri di canali presenti nel Paese senza essere intercettata da adeguati sistemi di raccolta e gestione. La situazione è particolarmente critica in provincia di Taranto, dove intere aree agricole, da Manduria ad Avetrana, da Laterza a Martina Franca, dipendono da impianti vetusti o ancora inattivi, come la diga del Pappadai, mai entrata in funzione.
Secondo l’organizzazione, la dispersione idrica supera l’80% nei sistemi di adduzione rurale e consortile, a causa di infrastrutture obsolete, carenti di manutenzione e inadeguate al fabbisogno agricolo attuale. Una condizione che rende inefficaci anche le poche risorse idriche disponibili, contribuendo al collasso del sistema irriguo regionale.