La Questura di Bari mette in guardia i cittadini da un fenomeno preoccupante: truffe telefoniche operate da sedicenti appartenenti alle forze dell’ordine. Utilizzando tecnologie che replicano numeri telefonici ufficiali, i truffatori contattano le vittime spacciandosi per poliziotti, carabinieri o finanzieri. L’intento è approfittare della fiducia riposta nei confronti delle istituzioni, portando avanti raggiri legati a falsi problemi finanziari o altre scuse credibili.
Le modalità della truffa
Secondo la polizia, i malviventi seguono uno schema preciso:
- Primo contatto telefonico: la vittima riceve una chiamata da un numero apparentemente riconducibile a uffici di polizia o enti ufficiali. Viene informata di un problema relativo a un conto corrente, bollette non pagate o altre situazioni che necessitano un intervento.
- Secondo contatto: una seconda chiamata, spesso a brevissimo termine, fornisce istruzioni per “risolvere rapidamente” il problema, richiedendo pagamenti o credenziali bancarie.
- Interventi a domicilio: in alcuni casi, i truffatori si presentano fisicamente presso le abitazioni, soprattutto di anziani, con pretesti come incidenti, denunce o sopralluoghi, per sottrarre denaro o oggetti di valore.
I consigli della polizia
La Questura raccomanda massima prudenza e offre alcuni suggerimenti per prevenire raggiri:
- Diffidare di chi richiede pagamenti o credenziali bancarie: le forze dell’ordine non chiedono mai movimentazioni di denaro o accessi ai conti correnti.
- Non fornire informazioni personali o finanziarie: non condividere dati sensibili con chiunque si presenti come operatore ufficiale al telefono o di persona.
- Contattare il proprio istituto bancario: in caso di dubbi su presunte problematiche finanziarie, rivolgersi direttamente alla propria banca per chiarimenti.
- Segnalare alle autorità: se si sospetta una truffa, è fondamentale contattare immediatamente le forze dell’ordine per segnalare l’accaduto.