Una nuova mobilitazione nazionale è stata indetta per il 22 e 23 aprile dai lavoratori della Pegaso Security Spa, società attiva nel settore della vigilanza privata, per denunciare ritardi nei pagamenti degli stipendi e le gravi difficoltà economiche in cui versa l’azienda. L’iniziativa, promossa dai sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, si inserisce in un contesto di crescente preoccupazione per la stabilità lavorativa e per il futuro di numerosi addetti non retribuiti da mesi.
A scendere in piazza saranno anche i dipendenti delle province di Bari e BAT (Barletta-Andria-Trani), con un presidio previsto nella mattinata del 22 aprile dalle ore 9:00 alle 12:00 davanti alla Prefettura di Bari, organizzato dalle rappresentanze territoriali di Filcams Cgil Bari e BAT, Fisascat Cisl Bari e BAT e Uiltucs Puglia Bari e BAT. L’iniziativa mira a dare visibilità a una situazione ormai insostenibile per molti lavoratori del settore.
Il Segretario Generale della Filcams Cgil Bari, Antonio Ventrelli, ha sottolineato che la Pegaso Security Spa è un’azienda già colpita da un sequestro preventivo da parte dell’Autorità Giudiziaria e dalla sospensione della licenza ad operare in diverse province italiane. “La società non retribuisce numerosi dipendenti da mesi – ha dichiarato – e l’obiettivo della mobilitazione è quello di informare le istituzioni e i committenti sulla grave crisi in atto, chiedendo un intervento urgente per risolvere i numerosi contenziosi territoriali”.
Tra le principali rivendicazioni dei lavoratori, vi è il diritto a ricevere uno stipendio puntuale, il riconoscimento delle competenze maturate e la possibilità di lavorare in sicurezza, con mezzi adeguati e nel rispetto delle norme che regolano il settore della vigilanza. A denunciarlo è Francesco Potere, Segretario della Filcams Cgil Bari, che ha ribadito l’impegno degli addetti, definiti “esemplari” per la loro professionalità, a fronte di una mancata tutela da parte dell’azienda.
La protesta del 22 e 23 aprile rappresenta un nuovo capitolo della vertenza che coinvolge centinaia di lavoratori in tutta Italia, i quali chiedono risposte concrete e azioni risolutive immediate. Le sigle sindacali auspicano che la pressione esercitata attraverso lo sciopero e i presidi possa tradursi in un dialogo costruttivo con le istituzioni e con la dirigenza dell’azienda, affinché vengano garantiti i diritti fondamentali dei lavoratori.