Bari si conferma tra le mete turistiche più dinamiche del Sud Italia, con una crescita costante delle presenze nelle festività primaverili. I dati forniti da Federalberghi Puglia parlano chiaro: l’occupazione alberghiera nel capoluogo ha raggiunto l’80% nei giorni di Pasqua, senza mai scendere sotto il 60% nelle altre zone della regione.
“Eravamo partiti con numeri scoraggianti, ma possiamo parlare di un vero e proprio boom turistico,” ha dichiarato Francesco Caizzi, presidente di Federalberghi Puglia.
Un trend in crescita fino all’8 maggio
Il picco di presenze non si è limitato alla Pasqua. L’interesse per Bari prosegue anche in vista dei ponti del 25 aprile e del 1° maggio, per poi culminare con la festa di San Nicola l’8 maggio, evento religioso e popolare che attira ogni anno migliaia di pellegrini e visitatori.
Secondo Federalberghi, il turismo in città ha cambiato volto negli ultimi dieci anni: da destinazione prevalentemente business, Bari si è trasformata in meta leisure, scelta per le sue attrazioni storiche, il fascino del centro storico, il lungomare e la vicinanza a itinerari pugliesi iconici.
Turismo internazionale in aumento, ma sosta breve
Le festività pasquali hanno registrato un’importante presenza di turisti stranieri, attratti dai collegamenti aerei diretti e dal crescente appeal della Puglia all’estero. Tuttavia, la permanenza media resta bassa, stimata tra 1,4 e 1,6 giorni. Bari si configura quindi come tappa intermedia, punto di arrivo o di partenza per esplorare altre località del territorio come Alberobello, Polignano, la Valle d’Itria e il Salento.
Prospettive e sfide
La sfida ora è trasformare la sosta breve in soggiorno prolungato, attraverso un’offerta turistica più integrata e mirata alla fidelizzazione del viaggiatore. In questo senso, eventi culturali, esperienze enogastronomiche e itinerari tematici potrebbero rappresentare strumenti strategici per trattenere i visitatori più a lungo nel capoluogo.