Alta Murgia, nuove azioni contro gli incendi: droni, presìdi e giovani volontari

Nel Parco Nazionale pugliese rafforzate le misure antincendio per l’estate 2025: in calo i roghi, cresce il coinvolgimento del territorio

Un nuovo fronte per la lotta agli incendi boschivi si è aperto nel Parco dell’Alta Murgia, con l’avvio della Campagna AIB 2025 e una serie di iniziative coordinate per contenere i rischi legati ai roghi estivi. I dati raccolti nel 2024 hanno mostrato un calo significativo degli incendi: da 50 episodi del 2023 si è scesi a 31, con una superficie boscata colpita che si è ridotta drasticamente da 742 a 66 ettari. Anche i pascoli danneggiati sono diminuiti, passando da 1.280 a 1.069 ettari. Un segnale incoraggiante, frutto di un sistema di prevenzione rafforzato e capillare.

Tra le novità tecnologiche spicca il progetto Clara (Carbon Land-Atmosphere Revival in Alta Murgia), avviato insieme al CNR-IIA, che prevede il monitoraggio ad alta risoluzione del recupero vegetativo nelle aree percorse dal fuoco. La stazione installata nel Bosco di Acquatetta consente di raccogliere dati ambientali cruciali, tra cui l’assorbimento di CO2 e la mappatura delle emissioni di gas serra, per orientare le future politiche di conservazione.

In parallelo, sono stati completati due nuovi punti fissi d’acqua nella Foresta Mercadante e nel Bosco di Acquatetta, strutture strategiche per garantire rifornimento idrico immediato in caso di emergenze. Il presidio del territorio è stato potenziato anche grazie alla creazione di una squadra AIB dei Vigili del Fuoco a Minervino Murge, che si affianca a quella già operativa a Cassano delle Murge. È prevista a breve anche l’attivazione di una nuova squadra a Gravina in Puglia.

Durante la presentazione ufficiale del piano, tenutasi proprio nel Bosco di Acquatetta, l’Ente Parco ha consegnato nuovi moduli antincendio boschivo, in comodato d’uso gratuito, alle polizie locali dei comuni di Minervino Murge, Santeramo in Colle e Spinazzola. A Cassano delle Murge è stato destinato un soffiatore, completando così l’equipaggiamento antincendio già in dotazione. Tali dotazioni sono state acquistate grazie al contributo dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Puglia.

Il ruolo della comunità locale è centrale in questa strategia di prevenzione. L’Ente Parco ha pubblicato due bandi rivolti ad associazioni di volontariato e aziende agrozootecniche. Le prime pattuglieranno sei aree particolarmente vulnerabili dal punto di vista ambientale, mentre le seconde forniranno supporto con l’avvistamento incendi e l’approvvigionamento idrico tramite serbatoi mobili o riserve proprie. L’Esercito, inoltre, contribuirà nuovamente al rifornimento con autobotti.

A partire da settembre, prenderà il via il progetto di Servizio Civile Universale “Per crescere in sicurezza”, promosso dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco in collaborazione con l’Ente Parco. Il programma vedrà coinvolti giovani tra i 18 e i 28 anni, che parteciperanno a iniziative di prevenzione e sensibilizzazione sul rischio incendi e sulla salvaguardia dell’ambiente.

“Gli incendi rappresentano una delle principali sfide per l’Alta Murgia”, ha dichiarato il Commissario dell’Ente Parco, Francesco Tarantini. Ha poi ricordato come la zona nord del Parco sia stata la più colpita nel 2024, con Minervino Murge secondo comune pugliese per numero di incendi. Per questo motivo, si è investito nella creazione di una squadra AIB e nell’acquisto di due droni per il monitoraggio aereo, messi a disposizione dei Carabinieri Forestali.

Anche Barbara Valenzano, dirigente della Protezione Civile della Regione Puglia, ha sottolineato l’importanza del lavoro sinergico con enti locali, Arif, forze dell’ordine e volontari. “La prevenzione e il presidio attivo del territorio sono fondamentali, ma è la consapevolezza collettiva che può davvero fare la differenza”, ha commentato.

Il bilancio dell’estate 2024 si chiude con 2 persone deferite per incendio colposo, mentre sono state 97 le sanzioni elevate per mancato rispetto delle fasce di sicurezza, per un ammontare complessivo di circa 58.000 euro. Numeri che confermano la crescente attenzione verso una gestione attenta e responsabile del territorio, in un’area riconosciuta come Geoparco Mondiale UNESCO.

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