Nel 2024 sono stati recuperati 3.713 beni culturali, un risultato che testimonia l’intensificazione dell’attività del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri di Bari, competente per le regioni Puglia e Basilicata. Il bilancio annuale evidenzia un incremento nelle operazioni di sequestro e denuncia, anche grazie all’adozione di nuove strategie investigative, finalizzate all’individuazione non solo degli autori materiali dei reati, ma anche dei destinatari finali, spesso collezionisti privati operanti in contesti non regolamentati.
Il fenomeno dello scavo clandestino ha registrato un notevole aumento, con 35 persone denunciate rispetto alle 21 dell’anno precedente.
Il report evidenzia anche un forte aumento dei reati connessi alla ricettazione, passati da 51 a 108 casi. Analoga crescita si riscontra nell’illecita esportazione di beni culturali, con 38 episodi contro i 17 del 2023, e nei reati paesaggistici, saliti a 65 denunce. Di particolare rilievo è anche l’incremento delle associazioni a delinquere attive nel settore, da 2 a ben 30, segno di una struttura criminale sempre più organizzata.
Controtendenza positiva si registra sul fronte dei furti di beni culturali, scesi da 15 a 6 episodi. A questo risultato hanno contribuito le 24 perquisizioni effettuate, che hanno portato alla scoperta e al sequestro di 22 opere d’arte contraffatte e 415 reperti archeologici, risalenti al periodo compreso tra il II e il V secolo a.C., ritrovati in abitazioni private, spesso appartenenti a professionisti insospettabili.
Un ruolo chiave è stato svolto dal monitoraggio delle piattaforme di e-commerce, dove sempre più frequentemente si tenta di piazzare reperti trafugati. L’azione investigativa ha permesso di identificare numerosi beni grazie alla comparazione con la Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, che nel 2024 ha registrato 862 controlli mirati.
Nel complesso, il 2024 si chiude con 157 persone denunciate all’Autorità giudiziaria, contro le 95 dell’anno precedente, a dimostrazione di un’azione di contrasto sempre più estesa e strutturata. Un impegno che sottolinea l’importanza della difesa del patrimonio culturale italiano, non solo come eredità storica, ma anche come bene comune da proteggere con strumenti sempre più efficaci e integrati.