La Puglia si conferma tra le regioni italiane più attive nella promozione della cultura della donazione di organi, con un risultato di rilievo raggiunto negli ultimi sette giorni: ben 15 trapianti effettuati, che hanno salvato vite e dato speranza a numerosi pazienti in lista d’attesa. Tra questi, un trapianto combinato cuore-rene e una donazione da vivente, testimoniano l’alto livello di competenza e organizzazione della rete trapiantologica pugliese.
Le rianimazioni di Bari, Foggia, Monopoli e quelle nazionali di Siracusa, Milano e Roma hanno partecipato a questo sforzo corale, dimostrando l’efficacia di una rete sanitaria solida e ben coordinata. Il bilancio dei primi cinque mesi dell’anno segna 126 trapianti totali: 117 nel capoluogo pugliese e 9 a Foggia, con prospettive in crescita rispetto al 2024.
Fondamentale è stato il contributo del personale sanitario coinvolto, da medici e infermieri a tecnici e operatori socio-sanitari, senza dimenticare il supporto logistico della prefettura e del Centro Nazionale Trapianti. Il trapianto combinato cuore-rene, realizzato da una donazione a cuore fermo (DCD), è stato reso possibile grazie all’equipe del prof. Pasquale Ditonno (Urologia e Trapianto di Rene) e del prof. Tomaso Bottio (Cardiochirurgia Universitaria), con la collaborazione delle unità epatobiliari e delle rianimazioni universitarie.
Le attività di trapianto si sono avvalse di sei donazioni a cuore battente, una DCD e una donazione da vivente, che hanno permesso di effettuare 14 trapianti singoli e uno combinato, per un totale di 15 pazienti trattati con successo.
Il coordinamento regionale e nazionale ha giocato un ruolo essenziale: il prof. Loreto Gesualdo, coordinatore trapianti della Puglia, ha sottolineato l’impegno del personale coinvolto, dalle rianimazioni dei diversi ospedali pugliesi ai tecnici del Coordinamento Regionale Trapianti. Un riconoscimento speciale è andato alle colleghe e ai colleghi delle riperfusioni d’organo e ai reparti di anestesia e rianimazione, che hanno garantito la buona riuscita degli interventi anche grazie a una macchina organizzativa efficiente.
“La possibilità di effettuare trapianti da donatori a cuore fermo – ha spiegato il dottor Vincenzo Malcangi – amplia significativamente il numero di organi disponibili”, una prospettiva che potrebbe salvare sempre più vite in futuro.
Decisiva anche la generosità delle famiglie dei donatori, che con il loro gesto hanno reso possibile ridare speranza a chi attendeva un organo. A loro va il ringraziamento della comunità medica e dei volontari, con particolare riconoscimento alle associazioni (tra cui Aido, Fidas, Avis, Frates, Admo, Aned, Ato, Aitf, Lo Sportello di Mattia, Cri, Crocerossine d’Italia) che promuovono ogni giorno la cultura del dono.
Il direttore generale del Policlinico di Bari, Antonio Sanguedolce, ha elogiato l’impegno degli operatori: “I risultati raggiunti sono frutto della dedizione e della straordinaria professionalità dei nostri specialisti, che affrontano ogni giorno sfide complesse con umanità e competenza”.